Spazi di Confine / Spazi di Conflitto

Martina Della Valle, Alessandra Senso Odoni, Carlo Steiner, Paola Verde


a cura di Francesca Guerisoli e Rossella Moratto


Spazi di Confine / Spazi di Conflitto

Martina Della Valle, Alessandra Senso Odoni, Carlo Steiner, Paola Verde

a cura di Francesca Guerisoli e Rossella Moratto

da giovedì 22 ottobre a venerdì 27 novembre 2009

Inaugurazione: giovedì 22 ottobre 2009, ore 18


Galleria Arte Borgogna

Via Visconti di Modrone, 2 – Milano (MM San Babila)




La mostra riunisce quattro artisti italiani – Martina Della Valle, Alessandra Senso Odoni, Carlo Steiner, Paola Verde – invitati a confrontarsi sul tema degli spazi di confine e di conflitto, intesi nelle loro più diverse accezioni (in senso fisico, sociale, politico, intimo). Spazi che si situano tra il pubblico e il privato, tra la sfera individuale e quella sociale; spazi aperti alla protesta e/o alla proposizione di nuove logiche e interpretazioni.

Nell'accezione fisico-geografica, essi sono intesi come quegli spazi che hanno la prerogativa di essere zone vuote, marginali, periferie dello spazio e della mente che, per la loro mancanza di definizione, diventano luoghi di libertà frequentemente re-interpretati dagli artisti. La loro marginalità – che li sottrae alle dinamiche dello spettacolo e del consumo – permette lo svincolamento dalla società e dalla sua inesauribile richiesta di merce: non essendo luoghi-vetrina, qui spesso si esplicano forme di creatività meno omologata, dove rinascono aggregazioni, forme di socialità, di azione e interventi alternativi e critici. E sono spesso proprio gli artisti a chiederci di guardare a questi spazi come a luoghi da far rinascere creativamente e criticamente in quanto portatori di memoria.

Gli spazi di confine e di conflitto sono anche interiori, intimi. Sono i luoghi del conflitto della propria personalità o del proprio io rispetto al mondo; costituiscono lo spazio decisionale che si pone tra il sì e il no, quello dove si gioca la scelta personale.


I lavori in mostra sono realizzati con materiali “poveri” e, in alcuni casi, di scarto, quali carta, cartone, pagine di quotidiani, vecchie fotografie.

Paola Verde presenta La Zona, una serie di fotografie di ex fabbriche abbandonate dell' area metropolitana milanese. Molti di questi luoghi non esistono piu, hanno lasciato spazio alla città che cresce, i loro  scheletri ingombranti ormai inutili sono stati sostituiti da centri commerciali multifunzione.

A breve di loro non resterà piu nemmeno il ricordo.

I festoni che costituiscono Festhyssen (2008) di Carlo Steiner, che dal soffitto della galleria

si estendono fino all’altezza degli occhi del pubblico, sono realizzati impiegando gli articoli dei

quotidiani usciti i giorni successivi al terribile incidente alla Thyssen-Krupp. Attraverso

l'effetto di spaesamento provocato nell'osservatore, che si ritrova al confine tra i concetti di

“festa” e “decorazione” - veicolati dal festone – e quello di “morte” - evocato dal ricordo del

tragico evento – l’artista propone una riflessione sull’informazione mediatica, troppo spesso mistificante e sulle complesse relazioni che si instaurano su un'arte di denuncia e il luogo cui è destinata, spesso lo spazio di una collezione privata (qui l'artista considera il doppio ruolo della famiglia Thyssen, industriali e collezionisti, come destinatario del lavoro dell'artista).

Martina Della Valle ragiona sul tema della presenza e dell'assenza, realizzando appositamente per la mostra Framed Memories#1-Berlin (2009), una serie di nove opere uniche costituite da vecchie fotografie di famiglia ognuna delle quali mascherata da un passe-partout, sigillato con ceralacca, che lascia libero alla vista un unico dettaglio. L'intento dell'artista è di preservare il significato e il valore delle immagini, proteggendole dallo sguardo, per salvaguardare le storie narrate e custodirne la loro carica evocativa. L'osservatore viene stimolato, attraverso i dettagli visibili, a dare un nuovo significato e a costruire una storia filtrata dalla propria esperienza.

L'installazione Personal Memory Bank. Your ideas are in good hands! (2009) di Alessandra Senso Odoni indaga il confine tra la sfera privata e quella pubblica attraverso il denaro e il sesso.  Invadono lo spazio di un'intera sala della galleria un centinaio di casseforti di varie dimensioni ricavate da scatole di cartone, identificate da una parola chiave e da un disegno, che custodiscono i segreti, le ansie e le paure di ognuno di noi. Per l'intero svolgimento della mostra, la cassaforte “Sex” è adibita a raccoglitore di opinioni: il pubblico è invitato a imbucarvi un proprio pensiero e al termine dell'esposizione essa verrà sigillata.


Spazi di Confine / Spazi di Conflitto segna l'interesse di Arte Borgogna per la giovane arte contemporanea inaugurando un nuovo indirizzo espositivo parallelo a quello già consolidato.


(Rossella Moratto, Francesca Guerisoli)



Arte Borgogna



 
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