THE INVISIBLE CITIES  - Paola Verde Marcello Gungui

a cura di Rossella Moratto     

12.01.10 / 02.03.10   TRAFFIC GALLERY , via San Tomaso 92,  BERGAMO


Paola Verde e Marcello Gungui espongono un nuovo progetto, realizzato a quattro mani, ispirato al romanzo di Italo Calvino Le città invisibili. Sei grandi lavori – collage fotografici con interventi grafici – di medie e grandi dimensioni formano un racconto per immagini che ha come oggetto alcune città che gli artisti hanno attraversato e dove hanno vissuto – Milano, Marsiglia, Istanbul e Berlino – cercando di catturarne l’essenza, gli umori e le atmosfere peculiari per poi tradurre queste sensazioni in una narrazione senza parole.

Paola Verde ha fotografato scorci di diverse città – edifici, autobus, vagoni della metropolitana, case, capannoni industriali dismessi, monumenti storici, tralicci, gru, graffiti, strade e piazze – che ha successivamente accostato gli uni agli altri componendo un panorama urbano caratterizzato da prospettive ardite e linee oblique in un moltiplicarsi di punti di vista in cui gli elementi sembrano espandersi come frattali che fluttuano in uno spazio astratto, fatto di segni grafici dalla vivace cromia realizzati da Marcello Gungui, che si unisce a queste esplorazioni aggiungendo ai collage forme e colori che rappresentano le sensazioni legate alla percezione di quegli spazi urbani: leggerezza, caoticità, dinamismo, energia, movimento, allegria, frenesia.

Un dialogo tra fotografia, colore, disegno e grafica che fa vacillare la riconoscibilità dei dettagli spostandoli in una dimensione intermedia, tra realtà e sogno, quotidianità e fantasia: Verde e Gungui, contemporanei fllaneur, non presentano le città ma le evocano filtrandole attraverso la memoria e il vissuto personale, restituendoci vedute utopiche che reclamano una riappropriazione creativa del territorio urbano e ribadendo come le città non siano solo luoghi fisico-geografici, entità storiche, economiche e socio-politiche ma territori energetici e sentimentali dove il paesaggio è incessantemente rimappato dall’esperienza individuale.



The Invisible Cities


«Alle volte mi basta uno scorcio che s’apre nel bel mezzo d’un paesaggio incongruo, un affiorare di luci nella nebbia, il dialogo di due passanti che s’incontrano nel viavai, per pensare che partendo da lì metterò assieme pezzo per pezzo la città perfetta, fatta di frammenti mescolati col resto, d’istanti separati da intervalli, di segnali che uno manda e che non sa chi li raccoglie. Se ti dico che la città cui tende il mio viaggio è discontinua nello spazio e nel tempo, ora più rada ora più densa, tu non devi credere che si possa smettere di cercarla.»


Italo Calvino, Le città invisibili.


Il romanzo di Italo Calvino Le città invisibili e' lo spunto letterario che ha ispirato l’omonimo progetto di Paola Verde e Marcello Gungui: un racconto per immagini che ha come oggetto alcune città che gli artisti hanno attraversato e dove hanno vissuto – Milano, Marsiglia, Istanbul e Berlino – cercando di catturarne l’essenza, gli umori e le atmosfere peculiari per poi tradurre queste sensazioni in una narrazione senza parole. Paola Verde, con la sua sensibilità di architetto per le geometrie e i volumi, ha fotografato in bianco e nero dettagli di edifici, autobus, vagoni della metropolitana, case, capannoni industriali dismessi, monumenti storici, tralicci, gru, graffiti, strade e piazze: scorci successivamente accostati gli uni agli altri a ricostruire un panorama urbano immaginario caratterizzato da prospettive ardite e linee oblique in una scomposizione/ricomposizione dei piani e in un moltiplicarsi di punti di vista in cui gli elementi sembrano espandersi come frattali che fluttuano in uno spazio astratto fatto di segni grafici dalla vivace cromia realizzati da Marcello Gungui, che si unisce a queste esplorazioni aggiungendo ai collage forme e colori che rappresentano le sensazioni legate alla percezione di quegli spazi urbani: leggerezza, caoticità, dinamismo, energia, movimento, allegria, frenesia.

Un dialogo tra fotografia, colore, disegno e grafica che fa vacillare la riconoscibilità dei singoli dettagli spostandoli in una dimensione intermedia, tra realtà e sogno, quotidianità e fantasia: Verde e Gungui non presentano le città ma le evocano filtrandole attraverso la memoria e il vissuto personale. Le zone conosciute e i percorsi noti si trasformano in territori intimi ribadendo come le città non siano solo luoghi fisico-geografici, entità storiche, economiche e socio-politiche ma territori energetici e sentimentali dove il paesaggio urbano è incessantemente rimappato dall’esperienza individuale. Città invisibili nella percezione distratta, quotidiana ma rintracciabili e accessibili seguendo l’invito degli artisti a condividere e abbandonarsi alla loro visione, a seguirli nelle loro derive urbane lungo territori conosciuti e reinventati: città ludiche, emozionali, desiderate e desideranti, dove realtà e sogno coincidono, in cui non esistono confini certi né limitazioni, spazi in trasformazione costante, percepiti nel loro divenire. Le città interpretate da Verde e Gungui sono anche, allo stesso tempo, la descrizione di un’unica città: la “città contemporanea” così come la conosciamo, la viviamo e la vorremmo, una veduta utopica che reclama la riappropriazione creativa del territorio urbano.


(Rossella Moratto)




The Invisible Cities, Paola Verde e Marcello Gungui


Milano, Marsiglia, Istanbul e Berlino vengono ridisegnate e rimappate da Paola Verde e Marcello Gungui attraverso sei lavori. Ispirati dal romanzo “Le città invisibili” di Italo Calvino e attingendo al proprio background professionale, i due artisti mescolano architettura, fotografia e grafica per raccontare, attraverso il vissuto personale, scorci e dettagli di luoghi reali spostandoli in una dimensione intermedia, tra realtà e sogno, quotidianità e fantasia.

Una passeggiata ideale che lo spettatore viene invitato a fare, dove può scorgere e riconoscere spazi esistenti, come edifici, autobus, vagoni della metropolitana, monumenti storici, ma che allo stesso tempo lo destabilizzano trasportandolo in un non-luogo, in un paese delle meraviglie grazie ai giochi di prospettiva, di linee oblique e di colore. Una mappa di storie, racconti, pezzi di vita e sensazioni degli artisti. Una lettura per immagini di percezioni degli spazi urbani: leggerezza, caoticità, dinamismo, energia, movimento, allegria, frenesia.

Paola Verde e Marcello Gungui, traendo spunto dall’arte surrealista, hanno creato immagini oniriche, attivando un processo automatico che si realizza senza il controllo della ragione e fa sì che l’inconscio emerga e si esprima. Nell’inconscio si pensa per immagini e poiché l’arte formula delle immagini essa è il mezzo più adatto per portare alla superficie i contenuti profondi dell’inconscio.

Città vissute, ma anche città sognate o città dei sogni di tutti noi, dove la grigia e imponente urbanizzazione fa solo da cornice a una realtà fantastica.

La mostra è accompagnata da un testo critico di Rossella Moratto.


(Valentina Briguglio)



a cura di Rossella Moratto


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